In natura oltre alla semina esistono
altre tecniche per la riproduzione di una pianta.
Il metodo si decide in base ad alcuni
fattori,come la dimensione della pianta,il clima e lo spazio.
Vediamoli:
SEME
E' sicuramente il metodo più
conosciuto e più diffuso,anche se apparentemente può sembrare il più semplice non lo è affatto.
Esistono 3 metodi di semina,a spaglio,a
buchette,a postarelle (delle piccole aree dedicate) o a file(messi in
filari).
Il seme va interrato a profondità
differenti,in base alle sue dimensioni,e viene utilizzato un
terriccio soffice e sabbioso,per favorire la fuoriuscita
dell'apparato radicale.
Se la semina è fatta bene in breve
periodo spunteranno le piantine,da questo punto si dovrà garantire
la luce e l'irrigazione necessaria per mantenere il terreno sempre
umido.
TALEA
La tecnica a talea se ben riuscita,è
una delle più soddisfacenti. Tutto consiste nel far crescere le
radici ad un pezzo di ramo innestato nel terreno.
La talea può essere fatta su tutte le
specie e da qualsiasi parte della pianta,in alcune anche dalle
foglie.
Una buona umidità,calore e luce sono
la chiave per il successo di questa tecnica,l'importante è che la
parte che andiamo a innestare sia sana e ancora viva.
Il tempo migliore per questa tecnica è
la primavera,dove la stagione vegetativa da il suo picco massimo.
Possiamo aiutarci anche con degli ormoni vegetali,cospargendo il
terreno o il pezzo di legno,in modo da favorire la fuori uscita delle
radici,esso è un prodotto del tutto naturale e non inquinante.
Non appena la nostra talea avrà emesso
le radici non dimentichiamoci di invasare subito in un vaso o in
terra piena,continuando a dargli tutte le cure necessarie.
MARGOTTA
La margotta è una talea ancora
attaccata alla pianta,verrà recisa e piantata solo dopo l'emissione
delle radici. La margotta si pratica in primavera,per favorire meglio
la fuoriuscita di radici.
Aerea:usata principalmente su piante
ornamentali,e viene chiamata cosi se fatta
sui rami alti
della pianta. Dopo aver inciso il ramo
sotto una gemma nascente,creare un fagottino di plastica(tipo
caramella) con all'interno della sabbia e torba,se ne abbiamo
aggiungere degli ormoni per l'apparato radicale,tenere sempre umida
la torba. Una volta comparse le radici taglieremo il ramo e lo
trapianteremo in un vaso o in terra.
Ceppaia:essa viene usata su piante
come arbusti,alberi e pollonanti. La tecnica consiste nel tagliare la
pianta quasi a ceppo e ricoprirla di terra. La fuoriuscita di nuovi
rami dal ceppo centrale saranno le nostre piantine poiche interrate
avranno una fuoriuscita di radici.
Propaggine:la usiamo sulle piante
rampicanti,poiché la tecnica consiste nell'interrare un pezzo di
ramo della pianta dopo averlo reciso e cosparso di ormoni.
INNESTO
Per un innesto primaverile si consiglia
di raccogliere le marze(pezzi di rami gemmati)e conservarle in frigo
avvolti da una carta da giornale,della pianta che vogliamo innestare.
Si consiglia di innestare le marze con la stessa Luna con cui sono
state tagliate,crescente,piena,calante.
Il periodo migliore per eseguire
questa tecnica sono le prime settimane di marzo,quasi alle porte
della primavera,perché è il periodo rigenerativo della corteccia.
Si procede tagliano la nostra
pianta(porta innesto)a circa un metro da terra,eseguendo uno spacco
dove vogliamo inserire le nostre marze,che dovranno essere tagliate a
punta per una maggiore presa e una maggiore facilita d'inserimento.
Una volta inserite le marze legare e
stringere bene con del nastro isolante il tronco e successivamente
cospargere la parte scoperta con del mastice per evitare accumuli
d'acqua che porteranno alla creazione funghi e batteri.
L'innesto può anche essere effettuato
laterale o a corona,la procedura è la medesima solo che laterale
verrà fatta al lato della nostra pianta mentre a corona verrà
effettuata al lato del nostro ceppo
tagliato.
E' un metodo molto semplice,consiste
nel dividere in due parti uguali la pianta,di dimensioni
ragionevoli,viene usato su cespugli e e arbusti.
Con una pala o un badile si divide la
pianta in due facendo attenzione alle radici e che ambedue le parti
ne abbiano a sufficienza per vivere,dopo di che interrare le parti
divise.
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